giovedì 29 marzo 2007

Italia-Scozia, la festa del calcio

BARI - Tenera è la notte del San Nicola. Per una sera il cielo di Bari torna a tingersi d'azzurro come quello di Berlino e delle notti magiche di Italia ‘90. Sembra di fare un tuffo indietro negli anni, a quella serata di 17 anni fa, alla finale per il terzo posto tra Italia e Inghilterra. Erano altri tempi quelli, con la magica coppia gol Baggio-Schillaci e l’illusione di un mondiale solo sfiorato. Questa sera, ha le stesse emozioni di allora. Lo stadio San Nicola sembra, per una volta, di nuovo un'astronave pronta a decollare verso la galassia del calcio che conta. E allora sarà per questa atmosfera, sarà per lo stadio gremito all'inverosimile (anche da seimila scozzesi pacifici e festanti), sarà che per una volta il calcio è capace di trasformarsi in una bella festa, sarà per tutto questo dicevamo che nel momento in cui le prime note dell'inno nazionale cominciano a riempire il cielo barese, sentiamo un brivido correre improvviso lungo schiena.
Poco importa poi se la partita in se offra uno spettacolo calcisticamente mediocre. La Scozia, nonostante il tifo assordante di seimila tifosi giunti in terra di Bari e davvero encomiabili, si dimostra ben poca cosa. Alla fine per l'attesissimo Buffon c'è ben poco lavoro, un solo tiro in porta in tutta la gara. Sicuramente, i tanti scozzesi giunti sino in terra di Bari per seguire la nazionale, meriterebbero molto di più, ma il calcio è fatto così, raramente ripaga le fatiche dei supporters. Lo sanno bene anche i tifosi baresi che non si lasciano sfuggire la ghiotta occasione di poter contestare in diretta nazionale il loro "amato" Presidente.
Alla fine c'è spazio anche per Del Piero, beniamino del pubblico e accolto da un'autentica ovazione. Donadoni gli concede poco meno di mezz'ora, tempo in cui il fantasista bianconero sembra voler spaccare il mondo e battere la Scozia da solo. Ognuno cerca di prendersi le proprie rivincite nel calcio, dalla vita o dagli allenatori. In compenso, ad ogni azione, "Pinturicchio" viene osannato da un pubblico che rende omaggio alla sua classe e ai tanti anni spesi per la causa azzurra. Passerella infine anche per Luca Toni, vero mattatore della serata e autore di una splendida doppietta. L'attaccante viola esce tra gli applausi scroscianti di tutto lo stadio, compreso la curva scozzese. La notte azzurra scivola via così nel trionfo azzurro, con il pubblico a cantare e far festa, e la gioia di aver assistito ad un bel momento di sport che sarà difficile dimenticare.
Magnifico il finale, con il fantastico pubblico scozzese a festeggiare nonostante la sconfitta, e a insegnarci che, nel calcio così come nella vita, si può anche perdere, l'importante è farlo da "uomini" e soprattutto da sportivi, consci che la cosa più bella è esserci, e che in fondo, dopo ogni partita, la vita, così come la palla, continua a scorrere e a rotolare.